Ride bene chi ride ultimo
In un piccolo ma vivace villaggio di campagna, dove tutti si conoscevano per nome, viveva una bambina di nome Lia. Aveva solo quattro anni — un’età in cui il mondo sembra buono e meraviglioso, e ogni creatura, anche una gallina, può essere un’amica.
Ogni mattina Lia passeggiava nel cortile con suo padre. Amava nutrire gli animali — galline, oche, conigli. Aveva persino una gallina preferita soprannominata Madame Coc-Coc — bianca, dalle piume soffici e con un carattere deciso. Ma quel giorno qualcosa andò storto.




Mentre Lia teneva dei chicchi di grano nella mano per offrirli alla sua amica pennuta, la gallina saltò all’improvviso, chiocciando furiosamente, e… attaccò. Rapida, aggressiva, con la velocità di chi ricorda tutte le antiche offese subite dal suo genere. I suoi artigli affilati graffiarono la bambina sul braccio e sulla gamba. Lia urlò — più per lo spavento che per il dolore. Le lacrime le inondarono subito gli occhi e corse tra le braccia del padre.

Il padre, un uomo buono ma con un grande senso dell’umorismo, la abbracciò, controllò le ferite e le disinfettò con cura. Ma quando ascoltò come era andata davvero, guardò verso il pollaio e disse con tono deciso:
— Vediamo un po’… dov’è quella signora guerriera?
La sera, nel cortile si diffondeva un profumo che faceva venire l’acquolina in bocca a tutta la famiglia. Il papà era in cucina con un sorriso vittorioso, e nella padella sfrigolavano dorati nuggets di pollo. Li aveva preparati con una ricetta speciale — spezie, panatura e tanto amore. Quando portò il piatto in tavola, Lia lo guardò sorpresa.
— Cos’è questo?..
— Questa… è giustizia, — disse con un sorriso il padre.
Lia prese un nugget, ne morse un pezzo e sorrise ampiamente. Bevve un po’ di succo e disse felice:
— Ho vinto io! Ora non mi graffierà più!
La famiglia scoppiò a ridere, e il padre aggiunse:
— Ricorda, Lia. Nella vita succede di tutto. A volte ti graffia una gallina, a volte — la vita stessa. Ma vince sempre chi ride per ultimo.


Da quel giorno Lia divenne l’eroina del villaggio. Tutti i vicini conoscevano la sua storia. Alcuni provavano compassione per la gallina, altri ridevano fino alle lacrime. Ma tutti avevano imparato una cosa — mai sottovalutare una bambina di quattro anni… e suo padre. Soprattutto se sei una gallina.